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1.3. Il nostro approccio alla post-verità
Questa breve carrellata di fenomeni – tra loro piuttosto eterogenei e solitamente associati al dibattito sulla post-verità – ha lo scopo di mettere in luce la natura variegata e complessa della post-verità per come viene concepita sia nella letteratura più specialistica, sia nelle discussioni più mondane. La definizione fornita da OED del lessema “post-verità” non è in grado di rendere giustizia a tale varietà e complessità. In particolare, riteniamo che la definizione fornita da OED sia del tutto inadeguata quando si esaminano i fenomeni delle fake news e del negazionismo scientifico. I fruitori di fake news tendenzialmente credono di basare le loro credenze su dati oggettivi, mentre i negazionisti si oppongono ai risultati della scienza ufficiale perché credono che questa sia corrotta da interessi diversi da quelli della ricerca della verità. Per questi motivi, fake news e negazionismo scientifico hanno poco a che fare con il prevalere delle emozioni sui dati nei contesti di discussione politica. Queste considerazioni non vanno però intese come una critica al lavoro dei lessicografi di OED. Ciò che vogliamo sottolineare è che, al di là di come definire per scopi lessicografici il lessema “post-verità”, vi è una complessità teorica comunemente associata al fenomeno, inteso nella sua accezione più ampia, che richiede il lavoro di un’equipe di esperti1ESPERTO – Relativamente a un certo ambito di indagine X, un esperto è colui che soddisfa i seguenti criteri: (i) possiede un alto numero di informazioni accurate su X; (ii) è in possesso di metodi di acquisizione, sistematizzazione e rielaborazione dell’informazione che ne garantiscono l’accuratezza; (iii) la sua funzione di esperto su X è riconosciuta dalla comunità d’indagine. Occorre tenere distinta la questione di che cosa renda una persona “un esperto” dalla questione di come individuare chi sono gli esperti. La prima questione è coperta da questa breve definizione, mentre la seconda questione è molto più complessa perché richiede l’elaborazione di criteri utili a identificare una persona come un esperto. per essere compresa appieno. Il nostro obiettivo principale è quello di sviluppare un modello epistemologico della post-verità che svolga due funzioni chiave. La prima è quella di chiarire le dinamiche del meccanismo epistemologico proprio di alcuni aspetti centrali della post-verità, al fine di sviluppare un approccio pluralista che tenga conto della varietà dei fenomeni a essa correlati. La seconda funzione è quella di fornire un primo tassello fondamentale per un modello generale, integrato in collaborazione con esperti di altre discipline.
Nel fare ciò, abbiamo deciso di limitare il campo della nostra indagine al caso del negazionismo scientifico in connessione alla post-verità. Nello sviluppare il nostro modello epistemologico, analizzeremo in particolare un esempio paradigmatico di negazionismo scientifico, ovvero quello fornito dalla teoria terrapiattista. Come avremo modo di ribadire più in dettaglio nei capitoli che seguono, riteniamo che questo esempio sia particolarmente adatto ai nostri scopi: da un lato, esso rappresenta tutta una serie di caratteristiche comuni ad altri casi di negazionismo scientifico; dall’altro, è relativamente più semplice di altri casi che richiedono conoscenze scientifiche più avanzate per essere analizzati e compresi nella loro complessità.