GLOSSARIO
Marta R. Bisceglia
3D style (litizi fengge 立体字风格) – Lo stile 3D consiste nella realizzazione di graffiti in tre dimensioni. Lo stile tridimensionale delle lettere aggiunge profondità e bellezza al pezzo e a volte viene usato nei wildstyle per aumentarne ulteriormente la complessità. Nel writing la tecnica più utilizzata per realizzare un 3D è il chiaroscuro. Per ottenere un chiaroscuro, per prima cosa si sceglie una direzione o un punto di fuga e poi si tracciano delle linee-guida della stessa lunghezza, che partono dagli spigoli delle lettere e seguono il verso della freccia tracciata. In seguito, si uniscono le varie linee guida attraverso linee parallele a quelle delle lettere e infine si colora il rilievo. Questo effetto può anche essere reso con l’esecuzione dell’ombra vera e propria delle lettere, ma si tratta di un procedimento più complesso.
B-boy – Diminutivo di break-boy, indica un ballerino di breakdance. Nel corso del tempo è passato a indicare tutti gli appartenenti alla cultura hip-hop. Il termine per riferirsi alle ragazze è b-girl.
Black book o book (shougaoben 手稿本) – Quaderno o libro che raccoglie le bozze di un writer.
Blockbuster o block – È un tipo di graffito semplice da realizzare che è caratterizzato da lettere di grandi dimensioni, squadrate o rettangolari in stampatello. Solitamente vengono usati due colori, uno per il riempimento e uno per il contorno. Per il riempimento si può utilizzare tempera e rullo oppure il pennello.
Bombing (zhajie 炸街 / beng 崩) – Tradotto in italiano “bombardare”, consiste nell’eseguire graffiti illegali su muri o treni con throw-up, tag, stencil e pezzi composti da lettere semplici e veloci da realizzare. Pratica prediletta dai writer che hanno come obiettivo primario la quantità, tappezzando intere città con la propria firma per raggiungere la fama di king.
Bubble style (paopaozi fengge 泡泡字風格) – Stile di lettering arrotondato. È uno degli stili più datati, propri della oldschool, ancora molto usato per i throw-up data la sua rapidità di esecuzione. Le lettere sembrano bolle di sapone, colorate con molta precisione, con un largo outline. In genere si aggiunge anche un inline bianco, un contorno interno per accrescere il senso di profondità.
Buff o buffingsystem (qingchutuya 清除涂鸦) – Con questo termine si intende il trattamento per rimuovere i graffiti illegali ma anche l’atto che fa un writer coprendo una tag di un avversario, con una sua tag o un semplice segno.
Calligraffiti (shufa tuya 书法涂鸦) – È una forma d’arte urbana che combina calligrafia e graffiti.
Cap (pentou 喷头) – Tappino della bomboletta spray (penqi guan 喷漆罐). Può essere di varie dimensioni: fat, tappo dal tratto grosso e veloce per eseguire sfondi e tratti spessi (oltre i 12 cm); superfat, caratterizzato dal tratto a dir poco esagerato, per gli amanti del riempimento lampo e per chi deve ricoprire grosse superfici; soft, di diametro medio, è una via di mezzo tra il fate lo skinny, un tappo caratterizzato dal tratto morbido, molto versatile, ideale per campiture e bordature; skinny per gli outline; il superskinny, linea ultra fine ideale per lavori di precisione e tagli nella colorazione per i tratti sottili.
Character (tu’an 图案) – Elemento figurativo, personaggio animale o umano. All’inizio i character facevano da corollario alle lettere, mentre con il passare del tempo sono diventati uno stile a sé stante (cfr. Puppet).
Charactering – Termine da noi coniato per indicare lo stile dei caratteri nei pezzi di writing (cfr. Lettering) o l’uso di caratteri cinesi nelle opere.
Contest (duijue 对决) – Gara o battle legale tra breaker, dj, mc o writer. La più importante in Cina è la Wall Lords Graffiti Battle, chiamata anche semplicemente Wall Lords (Zhanqiang 战墙).
Crew (tuandui 团队) – Letteralmente “ciurma”, “equipaggio”; nella cultura hip-hop si riferisce a una cerchia di persone che collaborano a un progetto artistico o culturale, come ad esempio un gruppo di writer, o un gruppo di ballo. Nel graffiti writing, sottintende un gruppo organizzato di writer che creano pezzi comuni dipingendo insieme. Solitamente sono amici, quindi tra loro c’è stima e rispetto reciproco; un writer può anche appartenere, nel corso del tempo o contemporaneamente, a più di una crew. Il nome di una crew è molto spesso un acronimo, che può avere anche più di un significato ed è composto solitamente da due o tre lettere. In molti casi il nome della crew viene scritto, come la tag, a lato del pezzo oppure si creano pezzi con la sigla della crew, con accanto le tag dei componenti.
Crossingover (gai 盖) – Spesso italianizzato in “crossare”, consiste nel coprire pezzi di altri writer con i propri, oppure tracciare croci su tag di altri.
Fill-in (tianse 填色) – Area dipinta all’interno delle lettere, detta anche riempimento.
Graffiti writing (tuyashuxie 涂鸦书写) – È un fenomeno sociale, culturale e artistico diffuso in tutto il mondo, nato come espressione spontanea e senza un intento dichiarato di un gruppo eterogeneo di ragazzi appartenenti a una sottocultura, l’hip-hop, che ha avuto origine nei ghetti newyorkesi degli anni Settanta. In italiano si può tradurre con il termine “graffitismo”, che denota l’atto dello scrivere il proprio nome d’arte, la tag, usando vernice spray o pennarello negli spazi pubblici. L’etimologia della parola “graffito” deriva dal latino gràphium, “stile per incidere”, che trae la sua etimologia dal greco gràphein (γράφειν) che significa indifferentemente “scalfire, incavare, disegnare”. Il termine writing, dall’inglese “scrittura, scrivere”, si riferisce all’esecuzione di graffiti, composti meramente da lettere o da caratteri. A questa modalità è legato uno studio del lettering, e quindi dello stile del carattere che deve avere sia la semplice tag che il pezzo. In Cina, il termine “graffiti” non si riferisce solo alla scrittura di lettere o caratteri come nel writing, motivo per cui i graffiti vengono chiamati anche tuyayishu 涂鸦艺术 (lett. arte dei graffiti), sottintendendo una vasta gamma di espressioni artistiche su suolo pubblico (molto più vicine alla street art). Un altro termine usato è tuyahuihua 涂鸦绘画 (lett. pittura di graffiti) che si riferisce ai graffiti che contengono puppet.
Hall of fame (tuya qiang 涂鸦墙) – Letteralmente “atrio della fama”, si riferisce a uno spazio in cui è permesso dipingere più o meno legalmente. Nelle hall of fame dipingono i writer intenti a un lavoro di ricerca artistica, che preferiscono porre l’accento sulla qualità dei pezzi che sulla quantità, ricercando uno stile sempre più originale.
Hip-hop (xiha 嘻哈) – È un movimento culturale nato in prevalenza nelle comunità afroamericane e latine del Bronx, quartiere di New York, alla fine degli anni Settanta. I quattro principali aspetti o elementi della cultura hip-hop sono la parola, la musica, il movimento, il segno: lo MCing (shuochang 说唱), anche noto come musica rap, introdotto dagli afroamericani (MC è l’acronimo di Master of Ceremony); il Djing (dadie 打碟), introdotto dai giamaicani; il graffiti writing (tuya shuxie涂鸦书写), la breakdance (dibanwu 地板舞 o piliwu 霹雳舞) introdotti dai portoricani.
King (wangzhe 王者) – Si riferisce a una sorta di guida per gli altri graffitari. In genere è il più bravo, il più abile ed è rispettato da tutti. Un writer viene reputato king solo nel caso in cui un altro king lo consideri tale. La competizione che porta a ottenere questa “carica” può riguardare la quantità di pezzi fatta in una città, lo stile e l’originalità, oppure l’esperienza.
Lettering – Si riferisce allo stile delle lettere ed è il concetto fondamentale del writing. Se sei un writer, scrivi prima di tutto lettere, che possono essere diverse nelle dimensioni e negli stili: block, lettere di grandi dimensioni, squadrate o rettangolari, generalmente riempite con un solo colore; soft, lettere rotonde, morbide, dalla forma simile a quella delle nuvole, in genere di un solo colore all’interno di un outline; bubble style, lettere con stile “a bolla”, le lettere sembrano bolle di sapone, colorate con molta precisione, con un largo outline; wildstyle, tradotto “stile selvaggio”, le lettere sono composte da frecce tridimensionali intersecantesi, che danno idea di movimento e confusione. Nel caso della graffiti art cinese, dato che molti writer si servono anche dei caratteri per i loro pezzi, è stato necessario coniare un nuovo termine che indicasse lo stile dei caratteri: il Charactering.
Marker (makebi 马克笔) – Pennarello utilizzato per realizzare tag.
Masterpiece (dafu de zuopin 大幅的作品) – Capolavoro, pezzo di ottima qualità, graffito particolarmente riuscito.
New school (xinxuexiao 新学校) – In opposizione alla old school, la nuova scuola si riferisce alla generazione di writer comparsa dopo gli anni Ottanta. In Cina, questo termine viene usato anche per indicare un particolare stile di lettering che ha come intento la rielaborazione in chiave moderna degli stili appartenenti alla vecchia scuola.
Old school (laoxuexiao 老学校) – Letteralmente “vecchia scuola”, è un termine gergale riferito alle sottoculture di una disciplina o scuola e alle sue generazioni passate. Viene utilizzato per comparare lo stato attuale di una disciplina, sottocultura, movimento, con uno stato passato. Nel graffitismo, in particolare, si riferisce agli anni in cui il writing nacque negli Stati Uniti, periodo nel quale vennero inventati numerosi stili, che resero famosi i primi writer. A questo viene associata anche l’espressione back in the day.
Outline (lunkuoxian 轮廓线) – Contorno, profilo delle lettere, la linea esterna del graffito che definisce e modella la struttura del pezzo.
Piece o pezzo (zuopin 作品) – È una sorta di tag ingrandita, eseguita con la bomboletta, raffigurante lettere a più colori; più in generale, è il termine maggiormente usato per definire un graffito e contrapporlo alla semplice tag. Un pezzo rappresenta il terzo stadio dell’evoluzione delle lettere, dopo la tag e il throw-up.
Poster art (haibao 海报) – È una forma di arte di strada che si realizza unendo e componendo fra loro più fogli di carta stampata, ottenendo una grande immagine in stile pubblicitario che può arrivare a riempire anche intere facciate di palazzi.
Post-graffiti – Sviluppo moderno della forma e della cultura dei graffiti che si distacca dalle percezioni tradizionali, evolvendo in un primo momento nella tendenza stilistica graffiti-logo, quando alcuni artisti cominciano ad associare il proprio nome a un’icona riprodotta serialmente nello spazio pubblico attraverso l’uso di sticker, stencil e poster. In una fase successiva, si spingono verso tecniche o forme artistiche più innovative come la pittura, la scultura, la grafica, il design, l’illustrazione, la moda, la fotografia, l’architettura, la video art e la calligrafia. Il post-graffiti nasce e si sviluppa in un mondo globale perché vive e si diffonde via internet.
Puppet (tu’an 图案) – Letteralmente “pupazzo”, “bambolotto”; è in genere un elemento figurativo che affianca i graffiti. Può essere una figura umana, un mostro dalle sembianze animali, un personaggio dei fumetti o dei cartoni animati.
Sketch (shougao 手稿) – In italiano “schizzo”, è una bozza del pezzo che si desidera realizzare. Solitamente ogni writer ha un quaderno delle bozze, nel quale fa pratica prima di dipingere sui muri (cfr. Black book).
Stencil art (mubanhua 模版画) – È una pratica largamente utilizzata nella street art che permette di riprodurre in serie forme, simboli e lettere attraverso una maschera normografica, tagliata in modo tale da formare un negativo fisico dell’immagine che si vuole creare. In breve, è una tecnica caratterizzata dall’uso di un motivo ritagliato su cartone (lo stencil, la matrice) che viene riprodotto sul muro con la bomboletta in breve tempo.
Sticker art (tiezhi 贴纸) – Una forma di tag realizzata tramite adesivi stampati dal computer che possono contenere solo la firma e un logo o essere più elaborati, con piccoli caratteri e decorazioni. La sticker art è una forma di comunicazione di rapida esecuzione, economica e di facile diffusione, considerata una sottocategoria della graffiti art, anche se alcuni writer credono che questo tipo di arte sia solo per coloro che hanno paura di usare marker o bombolette, e quindi non ne fanno uso.
Street art (jietouyishu 街头艺术) – In italiano “arte di strada” o “arte urbana”, è un termine di origine massmediatico che cerca di definire e circoscrivere tutte quelle forme d’arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente, con le tecniche più disparate. Nasce e si evolve da una costola del graffiti writing, si sviluppa e si estende nel tempo in pratiche diverse: sticker art, stencil art, poster art, proiezioni video, sculture, installazioni e performance.
Tag (qianming tuya 签名涂鸦) – È lo pseudonimo, il nome d’arte o il nome in codice che ogni graffitista, mc e breaker, usa per distinguersi, farsi riconoscere e per segnalare la propria presenza in città. La tag è la struttura portante del fenomeno del writing, poiché è la forma più basilare di graffiti, realizzata con spray o marker. L’elaborazione della tag rappresenta lo stile personale del proprio autore. Tutti i pezzi, anche i più grandi, i più colorati, i più elaborati rimangono sempre delle firme. L’attività di marcare una superficie con una tag viene chiamata tagging-up. Per tag bombing, letteralmente “bombardamento di tag”, si intende infatti la riproduzione della propria tag su vasta scala in una determinata area di un centro urbano. La tag può rappresentare anche un segno di riconoscimento tra gruppi. Più writer o mc che si incontrano possono decidere di firmarsi tutti con un’unica tag, in modo da farsi riconoscere come gruppo (cfr. Crew).
Throw-up (kuaisutuya 快速涂鸦 / outu 呕吐) – Letteralmente “vomito”, è la prima evoluzione della tag, un disegno stilizzato della propria firma di rapida esecuzione ma di dimensioni più estese, eseguito con pochi colori, di solito spruzzati rozzamente, anche privo di riempimento. Il throw-up è un’arte a sé: lo stile è immediato, spesso molto semplice e “gommoso” ma non per questo banale. È composto dal solo outline con un fill-in monocolore; può indicare anche ogni sorta di bubble style, non necessariamente monocromatico. Questa tecnica viene disprezzata perché considerata antiestetica, ma realizzare velocemente un buon throw-up con un outline preciso non è un compito semplice. Viene chiamato anche flop.
Toy (xinshou 新手) – Termine dispregiativo usato per indicare un graffitista poco apprezzato o alle prime armi, ma anche per offendere un writer per motivi non strettamente legati a questa attività.
Wildstyle (kuangyefengge 狂野风格) – Complessa costruzione di lettere assemblate per dare una forma e una dinamica particolare al pezzo. In questo stile le lettere vengono distorte e sovrapposte e talvolta arricchite da frecce tridimensionali, tribali, picche, puppet e altri elementi decorativi che danno idea di movimento e confusione. Questo stile può essere straight o soft: nel primo caso, è simmetrico e le frecce che formano le lettere tracciano angoli spigolosi; nel secondo caso, è asimmetrico e gli angoli sono sostituiti da frecce curve con punte arrotondate. Per aumentare la percezione di profondità dell’opera, oltre all’inserimento di collegamenti fra i caratteri, si può addirittura trasformare tutta la struttura della parola in un elemento tridimensionale. Questa forma intricata di graffiti, dall’inglese “stile selvaggio”, è considerata la forma di writing più difficile da eseguire e spesso le scritte sono indecifrabili per i non addetti ai lavori.
Writer (tuyazhe 涂鸦者 / penzi 喷子 / tuyayishujia 涂鸦艺术家 / xieziren 写字人) – Legato al concetto di writing, si riferisce al graffitista, colui che esegue graffiti concentrandosi soprattutto sul lettering, quindi sulla realizzazione e l’evoluzione di lettere.