1.10. Le stele di confine – II proclamazione
Il secondo decreto, emanato esattamente un anno dopo la preparazione del testo con la prima proclamazione, fu inciso su un gruppo di stele di confine (A, B, F, H, J, L, N, P, Q, R, S, U, V: Davies 1903-08, vol. 5, pp. 31-34, tavv. XXV-XXVIII, XXXIII-IV, XXXVI, XXXIX-XLIII; Sandman 1938, pp. 119-131; Helck 1955-58, pp. 1981-1988; Helck 1961, pp. 344-347; Lichtheim 1976, pp. 48-51; Murnane, Van Siclen 1993, pp. 69-109, tavv. 13-15, 17-21, 23B, 24-30, 31; Murnane 1995, pp. 81-86) (Fig. 8) che, oltre a delimitare un territorio assai più vasto rispetto alle prime tre, presentano una decorazione più complessa, con l’aggiunta di statue intagliate nella roccia del re, Nefertiti e delle due figlie maggiori, alle quali fu in seguito aggiunta un’immagine della terzogenita Ankhesenpaaten (stele A, B, P, Q e U).
Il decreto su queste stele fu poi riconfermato con un’aggiunta nell’ottavo anno di regno. Sempre nello stesso anno, su due stele sulla riva occidentale fu inciso un ulteriore testo (colophon) – datato all’ultimo giorno del quarto mese della stagione akhet dell’anno 8 di regno – forse a celebrare la conclusione delle stele stesse.
Le stele, al pari di quelle con la prima proclamazione, iniziano con la datazione, i titoli di Aten e della coppia regale:
Anno 6, quarto mese della stagione peret, giorno 13. Viva il buon dio, che gioisce in Maat, signore del cielo, signore della terra, il grande Aten vivente, che illumina le due rive; viva il padre ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, dotato di vita per sempre, in eterno, il grande Aten vivente, che è nel giubileo, che risiede nella casa di Aten in Akhetaten. Viva l’Horo ‘Toro possente amato [di Aten]’, le Due Signore ‘Potente di regalità in Akhetaten’, il falco d’oro ‘Colui che innalza il nome di Aten’, il re dell’Alto e del Basso Egitto, che vive di Maat, il signore delle Due Terre, Neferkheperura Uaenra, dotato di vita per sempre, il figlio di Ra che vive di Maat, signore delle corone Akhenaten, la cui durata di vita è grande, dotato di vita per sempre, in eterno.
Il buon dio, Uaenra, di cui Aten ha creato la bellezza, davvero utile per colui che lo ha creato, che lo accontenta con ciò che il suo ka gradisce, che fa cose utili per colui che lo ha generato, che amministra la terra per colui che lo ha posto sul suo trono e rifornisce la sua casa per sempre con milioni e centinaia di migliaia di prodotti, che innalza Aten e rende grande il suo nome, facendo sì che la terra appartenga a colui che l’ha creata, il re dell’Alto e del Basso Egitto, che vive di Maat, signore delle Due Terre Neferkheperura Uaenra, il figlio di Ra, che vive di Maat, signore delle corone Akhenaten, la cui durata di vita è grande, dotato di vita per sempre, in eterno.
La nobile, grande nel palazzo, bella di volto, incantevole con le due piume, la signora della gioia, dotata di favore, al cui udire la voce ci si rallegra, la grande sposa regale, la sua amata, signora delle Due Terre Neferneferuaten Nefertiti, vivente e in salute, giovane e duratura per sempre, in eterno.
Il testo continua con una descrizione dell’apparizione del re ad Akhetaten sul suo carro d’elettro. In occasione di questa seconda visita, il sovrano alloggiò in una tenda di stuoie, segno evidente che la città era ancora in fase di costruzione. Il testo passa poi a descrivere i riti preliminari per l’Aten:
In questo giorno, si era in Akhetaten nella tenda di stuoie, allestita per sua Maestà ad Akhetaten e il cui nome è ‘l’Aten è contento’. Sua Maestà – vita, forza, salute – apparve salito sul suo grande carro in elettro, come Aten quando sorge all’orizzonte e riempie le Due Terre con il suo amore. Egli ha intrapreso un buon viaggio verso Akhetaten nel primo anniversario1Letteralmente «alla prima occasione» (m sp tpy). della sua scoperta e che sua Maestà – vita, forza, salute – creò, per fondarla come monumento per l’Aten, come suo padre, ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’ – dotato di vita per sempre in eterno – ha ordinato che si facesse per sé un monumento al suo interno. Si fece sì che fosse presentata una grande offerta, consistente in pane, birra, bestiame grande e piccolo, uccelli, vino, frutta, incenso e ogni sorta di buoni vegetali, nel giorno della fondazione di Akhetaten per l’Aten vivente, che riceve favore e amore a beneficio della vita, prosperità e salute del re dell’Alto e del Basso Egitto, che vive di Maat, il signore delle Due Terre, Neferkheperura Uaenra, dotato di vita per sempre, in eterno, il figlio di Ra che vive di Maat, il signore delle corone Akhenaten, la cui durata di vita è grande, dotato di vita per sempre, in eterno.
Il re si dirige poi verso la zona meridionale del territorio di Akhetaten per presentare, sotto forma di giuramento, il nuovo decreto regale, nel quale si danno informazioni precise sulla localizzazione delle stele e sulle dimensioni del territorio che esse delimitano e su tutto ciò che esse circondano. Il discorso del re termina con la dichiarazione che l’iscrizione con il giuramento non dovrà mai svanire e che, nel caso si dovesse verificare una tale sventura, egli s’impegna a ripristinarla di nuovo.
[Allora] essendosi diretto verso sud, sua Maestà – vita, forza, salute – si fermò sopra il suo carro davanti a suo padre ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, dotato di vita per sempre, in eterno, nei pressi della montagna sudorientale di Akhetaten; i raggi di Aten erano sopra di lui, come vita e forza, rinvigorendo le sue membra ogni giorno.
Giuramento pronunciato dal re dell’Alto e del Basso Egitto, che vive di Maat, il signore delle Due Terre, Neferkheperura Uaenra, il figlio di Ra che vive di Maat, il signore delle corone Akhenaten, la cui durata di vita è grande, dotato di vita per sempre, in eterno:
‘Vive mio padre ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, dotato di vita per sempre, in eterno! Il mio cuore è felice grazie alla sposa regale e alla sua prole, e un’età avanzata sarà garantita alla grande sposa regale Neferneferuaten Nefertiti – possa ella vivere per sempre, in eterno – in questi milioni di anni, essendo sotto la mano del faraone – vita, forza, salute – e un’età avanzata sarà garantita alla figlia del re Meritaten e alla figlia del re Meketaten, le sue bambine, essendo sotto la mano della sposa regale, la loro madre, in eterno e per sempre.
Questo è il mio sincero giuramento, che è mio desiderio pronunciare e che non pronuncerò falsamente, per l’eternità e per sempre:
Per quanto riguarda la stele meridionale che si trova nella montagna orientale di Akhetaten, essa è la stele di Akhetaten che io ho fatto perché stia nella sua posizione. Io non l’oltrepasserò mai, in eterno, per sempre. La stele sudoccidentale è stata fatta esattamente di fronte a essa, sulla montagna meridionale. Per quanto riguarda la stele di mezzo, che è sulla montagna orientale di Akhetaten, essa è la stele di Akhetaten che io ho fatto perché stia nella sua posizione sulla montagna d’oriente di Akhetaten. Io non l’oltrepasserò mai verso oriente, in eterno, per sempre. La stele di mezzo che è sulla montagna occidentale di Akhetaten è stata fatta esattamente di fronte a essa. Io non l’oltrepasserò mai verso ovest, in eterno, per sempre.
Per quanto riguarda la stele nordorientale di Akhetaten, ho fatto sì che stia nella sua posizione. Essa è la stele nord di Akhetaten. Io non l’oltrepasserò mai navigando verso nord, per sempre, in eterno. La stele settentrionale che si trova sulla montagna occidentale di Akhetaten è stata costruita esattamente di fronte a essa.
Per quanto riguarda Akhetaten, dalla stele meridionale alla stele settentrionale, misurata da stele a stele sulla montagna orientale di Akhetaten, ammonta a 6 iter, 1 ¾ khet2Unità di misura di superficie equivalente a 100 cubiti egiziani. e 4 cubiti. In maniera analoga, dalla stele sudoccidentale di Akhetaten alla stele nordoccidentale sulla montagna occidentale di Akhetaten ammonta a 6 iter, 1 ¾ khet e 4 cubiti, esattamente lo stesso!
Per quanto riguarda ciò che si trova tra queste quattro stele, partendo dalla montagna orientale di Akhetaten alla montagna occidentale, è Akhetaten nella sua interezza. Essa appartiene a mio padre ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’ – dotato di vita per sempre, in eterno – consistente in colline, montagne, acquitrini, terre nuove e terre alte,3Le «terre nuove» (mȝwt) e le «terre alte» (qȝyt) ricorrono spesso assieme nei testi. Le prime devono il loro nome al fatto che ricevevano ogni anno, durante l’inondazione, un “nuovo” strato di limo, divenendo così terre rinnovate. Questi due tipi di terre rappresentano i limiti estremi delle terre coltivabili, quelle in prossimità delle rive del fiume e quelle «alte» al limite della zona desertica. terre vergini, campi, acque, villaggi, rive, persone, bestiame, boschetti e ogni cosa che l’Aten, mio padre, ha fatto sì che venisse all’esistenza in eterno, per sempre.
Io non violerò questo giuramento che sto facendo per l’Aten, mio padre, in eterno e per sempre. Esso sarà permanente su una stele in pietra sul confine sudorientale di Akhetaten. Similmente, sulla stele di mezzo che è sul confine orientale di Akhetaten; come sul confine nordorientale di Akhetaten, come sul confine sudoccidentale di Akhetaten, come sulla stele di mezzo che è sulla montagna occidentale di Akehtaten. Allo stesso modo, esso sarà permanente su una stele sul confine sudoccidentale di Akhetaten, come sul confine nordoccidentale di Akhetaten. Essa [=l’iscrizione con il giuramento] non sarà obliterata, essa non sarà lavata via, essa non sarà raschiata, essa non sarà coperta con intonaco. Essa non deve svanire! Se svanisse, se sparisse o se la stele su cui essa si trova dovesse crollare, io la ripristinerò di nuovo, di nuovo in questo luogo nella quale si trova.
Il giuramento fu rinnovato l’anno 8, forse per commemorare la conclusione delle stele. È possibile che, sempre nell’anno 8, il re, la sua famiglia e la corte abbiano lasciato Tebe e i complessi atenisti di Karnak per il nuovo «Orizzonte di Aten»:
Ripetizione di questo giuramento nell’anno 8 di regno, primo mese della stagione peret, giorno 8. Si era ad Akhetaten, il faraone – vita, forza, salute – stava e appariva sul grande carro in elettro per ispezionare le stele dell’Aten che sono sulla montagna del confine sudorientale di Akhetaten, rese stabili in eterno, per sempre, per l’Aten vivente.