3.4. Gioco da tavolo di Tutankhamon
Nella tomba di Tutankhamon furono rinvenuti quattro giochi da tavolo completi e dotati di cassettine per le pedine, più alcuni frammenti appartenenti forse ad altri due. Il più grande dei quattro integri è costituito da una tavola da gioco in legno con caselle intarsiate in avorio posta su un piedistallo sagomato a zampe di leone, fissate su una slitta; altri due giochi, di più modesta fattura, sono ricavati da un unico blocco d’avorio; un quarto – l’unico a non presentare iscrizioni – è in legno ricoperto da uno strato in avorio colorato in nero e rosso con decorazioni a motivi floreali. Ognuno di questi giochi da tavolo presenta 30 e 20 riquadri intagliati sulla superficie superiore e inferiore. Il gioco costituito da 30 riquadri era chiamato senet e aveva un forte significato religioso: il defunto doveva, per la sua sopravvivenza, vincere contro un avversario invisibile, mentre il movimento delle pedine sulla scacchiera evocava il suo percorso nell’aldilà.
Le iscrizioni incise su questi giochi riportano parte della titolatura e degli epiteti di Tutankhamon. Nel gioco con piedistallo, il sovrano è detto «eccellente uovo di Atum», mentre in uno dei due giochi in avorio è sia definito «amato» di Amon-Ra e Ptah che equiparato al dio Montu. L’altro gioco in avorio mostra invece una vaga eco atenista, sia nella raffigurazione sia nel testo. Sul lato opposto al cassetto si trova infatti un’incisione raffigurante una scena d’intima familiarità della coppia regale: il sovrano seduto su un trono riceve un fiore di loto da Akhesenamon, in piedi di fronte a lui. Nel testo (Helck 1955-58, p. 2055; Helck 1961, p. 378; Murnane 1995, p. 223), invece, Tutankhamon vanta un rapporto di filiazione sia con Amon che Aten. Tuttavia, il dio di Akhenaten pare ormai essere relegato al cielo, il suo ambito originario e fondamentale. Il trono, ossia il potere, appartiene di nuovo ad Amon, ed è lui a trasmetterlo al re.
Viva il bel dio, immagine di Ra, figlio di Amon sul suo trono, il signore dal forte braccio, che conquista ogni terra, re dell’Alto e del Basso Egitto Nebkheperura, dotato di vita e salute, per sempre.
Viva il bel dio, figlio di Amon, bambino di Aten nel cielo, il re dell’Alto e del Basso Egitto Nebkheperura, il figlio di Ra Tutankhamon, sovrano dell’Heliopoli meridionale, che vive per sempre.