3.2. Graffito di Pawah
Questo testo in ieratico (Gardiner 1938; Assmann 1994; Murnane 1995, pp. 207-208) fu aggiunto a inchiostro sulle pareti della tomba di un certo Pairy a Tebe (TT 139) risalente all’epoca di Amenhotep III.
Esso contiene una preghiera da parte di un artigiano in favore di un parente ammalato, datata all’anno 3 del successore di Akhenaten:
Anno 3, terzo mese della [stagione] akhet, giorno 10. Il re dell’Alto e del Basso Egitto, signore delle Due Terre Ankhkheperura amato di Aten (?), figlio di Ra Neferneferuaten amato di Uaenra.
Porgere preghiera ad Amon e baciare il suolo per Unnefer [= Osiri] da parte del sacerdote-uab e scriba dell’offerta divina di Ankhkheperura in Tebe Pawah, nato da Itefseneb. Egli dice:
‘Io desidero vederti, [O] signore della persea, quando il tuo collo indossa le ghirlande di fiori,1Ossia in occasione delle feste. tu che procuri la sazietà senza che si mangi e l’ebrezza senza che si beva.
Io desidero vederti, [affinché] il mio cuore gioisca, O Amon, il protettore del povero. Tu sei un padre per colui che è senza madre e un marito per la vedova.
Com’è dolce pronunciare il tuo nome: è come il gusto della vita, è come il sapore del pane per un bambino, una veste per colui che è nudo, è come l’odore di un albero di fiori nella stagione del caldo. Tu sei come […] un padre […]. Tu sei come il gusto […] Sovrano, la brezza per colui che è in prigione, la quiete per […] invoca colui che ha un buon carattere quando ritorna (?). Ritorna a noi, O signore dell’eternità! Tu eri qui prima che qualunque cosa venisse all’esistenza e sarai qui quando se ne saranno andate. Tu hai fatto sì che io vedessi le tenebre che tu hai creato; risplendi per me [affinché] io possa vederti!
[Poiché] il tuo ka perdura e il tuo bel volto amato perdura, tu verrai da lontano e farai sì che questo servo, lo scriba Pawah ti veda.
Concedigli che Ra lo attenda, che Ra lo attenda!
Il seguirti è bello, O Amon, O grande signore che può essere trovato cercandolo.
Possa tu scacciare la paura!
Metti la gioia nel cuore degli uomini!
È contento l’uomo che ti vede, O Amon, egli è in festa ogni giorno!’
Per il ka del sacerdote-uab e scriba del tempio di Amon nella Dimora di Ankhkheperura, Pawah, nato da Itefseneb: ‘Per il tuo ka! Trascorri un giorno lieto tra i tuoi concittadini’. Suo fratello, il disegnatore Batjay della Dimora di Ankhkheperura.
Il fatto che l’atenismo non sopravvisse alla morte di Akhenaten conferma quanto esso sia stato percepito come una sua creazione personale. Sebbene sia possibile che già durante il breve regno di Neferneferuaten fosse avvenuto un riavvicinamento alle divinità tradizionali, un allontanamento ufficiale dalle dottrine dell’Aten si verificò con Tutankhamon. Alla sua nascita, avvenuta probabilmente verso l’anno 12/13 di Akhenaten in piena fase atenista, egli ricevette un nome inusuale, ma in linea con la religione di corte, Tutankhaten, «Immagine vivente di Aten». Nulla si conosce dei suoi primi anni di vita, trascorsi forse a Akhetaten; l’unico documento che attesta l’esistenza del giovane principe è un blocco rinvenuto a Hermopoli, non lontana da Amarna, in cui si menziona «l’amato figlio del re, della sua carne, Tutankhaten» (Murnane 1995, p. 211). Purtroppo il nome del genitore non è conservato.
Egli fu incoronato giovanissimo, all’età di circa 8-9 anni, e sposò ben presto Ankhesenpaaten, terzogenita di Akhenaten e Nefertiti, che doveva avere allora all’incirca una quindicina d’anni. Il re era troppo giovane per governare in maniera autonoma e fu pertanto affiancato da alcuni importanti uomini di corte, in primo luogo il «padre divino» Ay e il generale Horemheb, destinati a divenire rispettivamente penultimo e ultimo re della XVIII dinastia.
Il regno di Tutankhaten/Tutankhamon vide l’abbandono della strada inaugurata da Akhenaten, ritenuta infruttuosa, se non dannosa, per la corona. Nel secondo o terzo anno di regno, il giovanissimo re e sua moglie trasformarono i loro nomi di stampo atenista in due nomi amoniani, ripercorrendo dunque in senso inverso il percorso di Akhenaten. Il re divenne Tutankhamon, «Immagine vivente di Amon», e la regina Ankhesenamon, «Colei che vive grazie a Amon». La precedente coppia regale costituita da Akhenaten e Nefertiti, intenta al culto esclusivo dell’Aten, era stata sostituita da una nuova coppia che, attraverso la riabilitazione di Amon, reintroduceva la situazione pre-atenista. La volontà di separarsi da Akhenaten fu rafforzata dal fatto che, entro l’anno 4, Tutankhamon e la corte lasciarono Akhetaten come residenza regale per riportare al centro politico, religioso e amministrativo dell’Egitto le città di Menfi e Tebe2Vedi Glossario – TEBE: Era la sede del dio Amon, adorato accanto alla sua sposa Mut e al loro figlio Khonsu. Il Medio Regno segnò l’inizio della sua gloria. Dal secondo millennio, divenne di fatto la capitale politica e religiosa del paese. Sulla riva orientale si ergono i templi di Karnak e Luxor; sulla riva occidentale si trovano i templi funerari, le necropoli di privati e la Valle delle Regine e la Valle dei Re..